Le opere nascono di notte
Sogno quel dipinto e dipingo quel sogno
Le opere dell’artista Rubena Bonini scaturiscono dalle profonde viscere dell’anima che, seppur imprigionate dallo spazio materico, mantengono intatta l’identità metafisica del creatore.
La visione delle opere è un’esplorazione dell’inconscio, un’avvolgente aura mistica e metafisica conduce l’osservatore sulla soglia di una sacrale e umana bellezza.
L’uso di materiali eterogenei e inediti, mediante tecniche di
raffinata semplicità e di complicata ingenuità portano in superficie forme, sempre diverse eppure sempre uguali ai “frammenti dell’anima” che si intersecano, si contaminano fra loro, e compongono simboli che lasciano spazio all’introspezione e alla vicinanza emotiva.
La propensione al “senza titolo” dell’artista offre all’osservatore il privilegio di affondare lo sguardo nelle pieghe dell’opera per scoprirne significati e risvolti inattesi.
In una realtà liquida, dove il segno è quello dell’effimero, dove ogni azione è di mero consumo, le opere narrano di tutto ciò che è già accaduto o che è in procinto di succedere per scoprirne il senso non della fine ma di un fine: ricongiungere ad unità l’eterna bellezza dell’anima.